DISTURBI DI PERSONALITÀ

I disturbi di personalità riguardano il modo in cui ciascuno di noi funziona, in relazione agli altri ed al mondo. Tale funzionamento diventa “disturbo” quando è, più o meno consapevolmente, applicato rigidamente in tutti i contesti.
Il Manuale diagnostico (DSM-5-TR; APA, 2023), definisce il Disturbo di personalità come un pattern abituale di esperienza interiore e comportamento, che deviano dalla norma, in quanto a modo di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti (sfera cognitiva), nell’intensità, varietà labilità ed adeguatezza delle risposte emotive (sfera affettiva), nel funzionamento interpersonale e nel controllo degli impulsi.
Descrive, inoltre, lo stesso DSM-5-TR (APA, 2023), il funzionamento dei diversi disturbi, dividendoli per cluster. Scegliamo di riportarli di seguito in ordine di rappresentatività nei nostri studi:
Cluster B
Disturbo borderline di personalità: pervasiva instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé, dell’umore, con marcata impulsività, che iniziano entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti come indicato da almeno 5 elementi fra:
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sforzi disperati per evitare un abbandono reale o immaginario
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relazioni interpersonali instabili ed intense
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alterazione dell’identità: immagine e percezione di sé
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impulsività (spese, sesso, sostanze, guida spericolata, abbuffate)
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ricorrenti comportamenti o gesti o minacce suicidari o automutilanti
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instabilità affettiva dovuta a marcata instabilità del tono dell’umore
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sentimenti cronici di vuoto
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rabbia inappropriata o intensa e difficoltà nel controllarla
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ideazione paranoide transitoria associata a stress, sintomi dissociativi
Disturbo narcisistico di personalità: caratterizzato da pervasiva grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di essere ammirati, mancanza di empatia, che inizia nella prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da almeno 5 elementi fra:
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senso grandioso di importanza
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fantasie di successo, potere, fascino, bellezza, amore ideale
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sensazione di essere speciale ed unico
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richiesta eccessiva di ammirazione
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senso di diritto (trattamenti speciali, soddisfazione immediata)
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utilizzo dell’altro come strumentale a sé
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mancanza di empatia (incapacità di riconoscere sentimenti di altri)
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invidia o credenza di essere invidiati
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comportamenti e atteggiamenti talvolta arroganti e/o presuntuosi.
Disturbo istrionico di personalità: caratterizzato da pervasiva emotività eccessiva e ricerca di attenzione, che inizia nella prima età adulta ed è presente in vari contesti, come indicato da almeno 5 elementi fra:
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disagio in situazioni dove non è al centro dell’attenzione
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interazione caratterizzata da inappropriato comportamento seduttivo
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espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale
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utilizzo costante dell’aspetto fisico per attirare l’attenzione
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stile dell’eloquio eccessivamente impressionistico e privo di dettagli
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autodrammatizzazione, teatralità, espressione emotiva esagerata
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suggestionabile (facilmente influenzabile)
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considera le relazioni più intime rispetto a quanto non siano realmente
Disturbo antisociale di personalità: caratterizzato da pervasiva violazione dei diritti degli altri, manifestatosi fin dai 15 anni, come indicato da almeno 3 elementi fra:
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incapacità di conformarsi alle norme sociali e legali (possibili arresti)
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disonestà (mentire, usare falsi nomi, truffare)
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impulsività o incapacità di pianificare
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irritabilità ed aggressività
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noncuranza sconsiderata della sicurezza propria ed altrui
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mancanza di rimorso
Cluster C
Disturbo evitante di personalità: caratterizzato da pervasiva inibizione sociale, sentimenti di adeguatezza, ipersensibilità al giudizio negativo, che inizia nella prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da 4 o più elementi fra:
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evitare attività lavorative che implicano contatto con gli altri
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riluttanza ad entrare in relazione con altri se non sia certo di piacere
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limitazione in relazioni intime per timore di essere umiliati/ridicolizzati
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preoccupazione di essere rifiutati, criticati in situazioni sociali
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inibizione interpersonale a causa di sentimenti di inadeguatezza
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visione di sé come socialmente inetto, non attraente o inferiore agli altri
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riluttanza nell’assumere rischi o iniziare nuove attività per imbarazzo
Disturbo dipendente di personalità: caratterizzato da necessità pervasiva di eccessiva di essere accuditi, che determina un comportamento sottomesso e dipendente, con timore della separazione, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da almeno 5 elementi fra:
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difficoltà di prendere decisioni senza consigli e rassicurazioni
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bisogno che gli altri si assumano le responsabilità della sua vita
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difficoltà ad esprimere disaccordo per timore di perdere approvazione
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difficoltà ad iniziare progetti e fare cose in autonomia
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propensione a fare qualunque cosa per avere accudimento e supporto
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disagio, sensazione di essere indifesi e soli, esagerato timore di essere incapaci nel prendersi cura di sé
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terminata una relazione intima, ne ricerca urgentemente un’altra
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preoccupazione irrealistica di essere lasciati soli a prendersi cura di sé
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: caratterizzato da pervasiva preoccupazione per l’ordine, perfezionismo e controllo mentale ed interpersonale, con scarsa flessibilità, apertura ed efficienza, che inizia entro l’età adulta ed è presente in svariati contesti come indicato da 4 o più elementi fra:
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preoccupazione per dettagli, regole, liste, ordine, organizzazione
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perfezionismo che interferisce con il completamento delle azioni
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eccessiva dedizione a lavoro e produttività, senza svago, amicizie
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eccessiva coscienziosità, scrupolosità in tema di moralità, etica e valori
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incapacità di gettare oggetti anche quando non hanno valore affettivo
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riluttanza a delegare o lavorare altri a meno che si adeguino
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modalità di spesa improntata all’avarizia per se è per gli altri
Cluster A
Disturbo paranoide di personalità: caratterizzato da diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri, le cui motivazioni vengono interpretate come malevole, che ha inizio nella prima età adulta ed è presente in vari contesti come indicato dalla presenza di almeno 4 elementi fra:
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sospettosità di essere sfruttati, danneggiati, ingannati,
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dubbi su lealtà ed affidabilità di amici o colleghi
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riluttanza a confidarsi con gli altri per timore possano malignare
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lettura di significati nascosti umilianti o minacciosi
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costantemente rancorosi
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percezione di attacchi al proprio ruolo o alla propria reputazione
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sospettosità ricorrente ed ingiustificato della fedeltà del proprio partner
Disturbo schizoide di personalità: caratterizzato da pervasivo di distacco dalle relazioni sociali nonché da una ristretta gamma di espressioni emotive nelle situazioni interpersonali, che inizia nella prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato dalla presenza di almeno 4 fra:
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mancato desiderio di relazioni affettive, incluso far parte di una famiglia
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scelta di attività individuali
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scarso o nessun interesse per esperienze sessuali con altra persona
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scarso sentimento di piacere nelle attività
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scarsa rete di amici o confidenti, eccetto i parenti di primo grado
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indifferenza a lodi o critiche da parte di altri
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scarso o nullo calore emotivo, anzi distacco o affettività appiattita.
Disturbo schizotipico di personalità: caratterizzato da pattern pervasivo di deficit sociali ed interpersonali, con disagio acuto e ridotta capacità riguardo le relazioni affettive, distorsioni cognitive e percettive, eccentricità nel comportamento, che iniziano entro la prima età adulta e persistono in vari contesti, come indicato dalla presenza di almeno 5 elementi fra:
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idee di riferimento
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convinzioni strane, pensiero magico che influenzano il comportamento
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esperienze percettive insolite come illusioni corporee
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pensiero ed eloquio strani (vago, metaforico, stereotipato, ecc.)
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sospettosità o ideazione paranoidea
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affettività inappropriata o limitata
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comportamenti o aspetto strani, bizzarri o eccentrici
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assenza di amici o confidenti ad eccezione dei parenti di primo grado
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eccessiva ansia sociale
Sono disturbi, funzionamenti di ciascuno di noi, spesso ci fanno pensare che “noi siamo fatti così”, da sempre. La prima buona notizia è che il nostro cervello è plastico e che è scientificamente dimostrato come la psicoterapia, e naturalmente la farmacoterapia se e quando necessaria, sono in grado di modificare le connessioni neurali per cui sì, siamo fatti così, ma, se lo vogliamo, possiamo cambiare. La seconda buona notizia è che esistono dei protocolli di cura e cambiamento per ciascun disturbo di personalità.
Le linee guida internazionali riportano ancora scarse indicazioni per il trattamento specifico dei disturbi di personalità, indicando, in linea generale, un percorso di Psicoterapia, ed in particolare una Psicoterapia cognitivo comportamentale per la cura del Disturbo di evitante di personalità, per il Disturbo antisociale di personalità e per il Disturbo di personalità non altrimenti specificato. Vi è invece indicazione per la Psicoterapia dialettico comportamentale (DBT) per quanto riguarda il trattamento del Disturbo borderline di personalità.
Tutti i clinici della nostra equipe hanno acquisito le competenze per il trattamento di questi disturbi, nonché competenze specifiche per il trattamento di alcuni in particolare, come visibile dai nostri CV.